Il mese di marzo 2024 ha segnato un punto di svolta per il settore biologico statunitense con l’attuazione del regolamento sul rafforzamento dell’applicazione dei prodotti biologici (SOE) emanato dall’USDA. Questa nuova normativa ha imposto a tutti gli operatori del settore, inclusi i gestori di prodotti biologici già certificati e quelli di recente coinvolgimento, di adempiere a determinati standard entro il 19 marzo 2024. Questo regolamento, parte integrante del National Organic Program (NOP) dell’USDA, è stato concepito per contrastare le frodi nel settore biologico e per rafforzare l’integrità dell’intera catena di fornitura, migliorando contemporaneamente la tracciabilità dei prodotti dal produttore al consumatore.
L’ obiettivo del nuovo regolamento USDA
L’obiettivo principale del nuovo regolamento USDA, denominato Strengthening Organic Enforcement (SOE), è di contrastare le frodi biologiche e migliorare la tracciabilità dei prodotti biologici lungo l’intera catena di fornitura, dalla terra al consumatore. Il regolamento mira a garantire che tutti i prodotti etichettati come biologici rispettino effettivamente gli standard rigorosi richiesti, assicurando ai consumatori la genuinità dei prodotti che acquistano. Inoltre, mentre prima la certificazione veniva richiesta solo per le operazioni coinvolte nella produzione come la lavorazione, il confezionamento e l’etichettatura, ora la SOE richiede che anche acquirenti, venditori e commercianti siano soggetti a certificazione.
Alla base dell’introduzione di questa normativa c’è un cambiamento sociale. Post covid-19, le scelte alimentari degli americani si stanno evolvendo, registrando un forte aumento nella richiesta di prodotti sani e biologici che rispettino l’ambiente e contribuiscano al benessere fisico, rafforzando le difese immunitarie.
Il settore biologico rappresenta l’intersezione ideale tra la tutela della salute personale e la salvaguardia dell’ambiente. Coniugando l’interesse per il benessere umano a quello per un ecosistema sano, il biologico si proietta su un percorso positivo verso il futuro, garantendo offrendo alle aziende del settore opportunità di crescita, al contempo ai consumatori prodotti di alta qualità e rispettosi dell’ambiente.
Che impatto avrà sui produttori, certificatori e intermediari?
L’adozione del regolamento SOE da parte dell’USDA segna un’evoluzione per tutti gli operatori nel campo dell’agricoltura biologica, influenzando in modo sostanziale produttori, enti di certificazione e intermediari:
Produttori: La necessità per i produttori biologici di allinearsi a criteri più stringenti trasforma radicalmente il panorama della produzione. Sarà indispensabile l’implementazione di metodologie avanzate per assicurare tracciabilità e genuinità dei prodotti. Questo cambio di passo potrebbe comportare nuovi investimenti in tecnologie, metodologie di documentazione e formazione per il personale, oltre a un incremento nella frequenza e nella dettagliatezza delle ispezioni.
Enti Certificatori: Per gli organismi di certificazione, l’aggiornamento ai nuovi standard SOE richiederà una rivisitazione profonda dei loro protocolli. Sarà necessario raffinare le procedure di audit, incrementare la formazione per gli ispettori e implementare sistemi più evoluti per monitorare la tracciabilità e l’integrità dei prodotti. Tale evoluzione potrebbe tradursi in un incremento della richiesta di servizi di certificazione, poiché un numero maggiore di soggetti nella filiera dovrà ottenere o rinnovare la propria certificazione.
Intermediari: Per commercianti, importatori ed esportatori nel settore biologico, la certificazione diventa un requisito ineludibile, una mossa che mira a incrementare la trasparenza e la conformità nel settore. Dovranno dimostrare un’aderenza completa ai criteri biologici, compresa la capacità di tracciare l’origine e il trattamento dei prodotti.
Le conseguenze per gli esportatori italiani di prodotti biologici
Per gli operatori italiani che commerciano prodotti in base all’accordo di equivalenza UE/NOP o che posseggono la certificazione NOP, emerge un’innovazione significativa: l’obbligo di utilizzare i certificati elettronici di importazione NOP per ogni prodotto biologico importato negli Stati Uniti. Questo cambiamento segna un passo importante verso la digitalizzazione e l’efficienza dei processi di controllo, facilitando la tracciabilità e la trasparenza delle filiere biologiche.
Il certificato di importazione NOP diventa, quindi, un importante strumento che attesta la conformità del prodotto alle normative del biologico, rafforzando il sistema di garanzia che sovrintende la tracciabilità e la sicurezza delle transazioni commerciali. Gli importatori negli Stati Uniti dovranno assicurarsi di possedere questo documento per le loro importazioni biologiche, mentre gli esportatori italiani saranno responsabili di fornire tutte le informazioni necessarie per la generazione del certificato che verrà poi inserito nel sistema CBP, il servizio doganale del Customs Service and Border Protection.
Ci troviamo a vivere nel cambiamento, a partecipare attivamente ad una trasformazione culturale nel modo in cui percepiamo, produciamo e consumiamo il cibo biologico. L’integrazione di nuove normative da parte degli stati uniti in questo settore delinea le linee guida per l’inizio di un dialogo più profondo e consapevole tra la terra, chi la coltiva e chi ne beneficia.
Il futuro dell’agricoltura biologica, delineato da queste norme, non si limita a definire cosa sia biologico e cosa non lo sia, ma invita tutti gli attori coinvolti a riflettere sul valore intrinseco di ciò che consumiamo e sulle orme che lasciamo sul pianeta. La salute del nostro ambiente e la biodiversità che ci sostiene.